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lunedì 27 aprile 2009

25 APRILE: Trionfo dell'anacronismo

Come ogni anno il 25 Aprile porta con sé le solite trite e ritrite polemiche, del tutto coerenti con gli "usi e costumi" del nostro paese.
Un giorno storico che segna la Liberazione del Paese da un potere totalitarista, viene trasformato ancor oggi in uno becero scontro anacronistico. Chi ha sempre spinto in questa direzione, in maniera più pressante, è proprio una parte della sinistra, che anziché rendere questo giorno una festa di tutti, rimarca e rigioca continuamente su delle differenze di "ruolo" che rimandano esclusivamente a quel periodo storico di ben 64 anni fa.
D'altra parte l'aver politicizzato il movimento della resistenza è un fatto chiaro ed oggettivo. Il popolo della Sinistra e i Comunisti, continuano a giocare su una demarcazione tra il "noi" e il "loro" che, se per certi versi è giustificato dai fatti storici, per un altro verso è contraddittorio all'essenza stessa di questo giorno commemorativo.
Perché se è pure vero che i Comunisti e la sinistra abbiano avuto un ruolo fondamentale nella liberazione del Paese, è anche vero che il rimandare esclusivamente ai ruoli e fatti accaduti limitatamente a quel periodo, trasforma l'evento in un puro e semplice "ricordo storico" e non ad un simbolo Universale dei valori Democratici e Liberali.

Le polemiche scature in questi giorni tra presunte equiparazioni tra Repubblichini e Partigiani sono inutili.
Si vuole rendere il 25 Aprile come un giorno di di "tutti", ma contemporaneamente si continua a rimarcare le differenze, simboleggiando come "il male" solo il movimento storico Fascista, senza allargarlo ad ogni simbolo e movimento totalitarista universale.

E' vero, il Fascismo è stato l'unico potere dittatoriale in Italia, ma oggi nel 2009, o lo si estende come simbolo negativo di tutto ciò che va contro la Libertà o si rischia di trasformare il tutto solamente come una celebrazione storica che si ferma al 1945.
I più acerrimi sostenitori di tutto ciò che rappresenta la Resistenza, tentano di simboleggiare questo giorno come una metafora della lotta alla Libertà non riuscendoci. Questo perchè ci si limita ancora a rappresentarlo con quella storica divisione dei ruoli, quindi designando come "il male" solo una faccia delle tante possibili realtà totalitariste, senza estenderle all'universalità.

I Comunisti, rappresentano nei simboli e nei fatti, quanto i fascisti, tutto ciò che va contro la Libertà. Festeggiare il 25 Aprile con la falce e il martello è semplicemente contraddittorio se si vuole Universalizzare la memoria.
Andare contro il Fascismo storico, e contro chiunque nostalgico del presente, è inutile se poi nel privato si inneggia a Fidel Castro, si portano in piazza simboli di oppressione e magari si fa censura culturale verso fatti come le Foibe. Non vi è differenza tra il fascista nostalgico che fa il saluto romano dall'estremista di sinistra che cerca di dare un'immagine positiva di tante dittature rosse, oppure da quelle persone iscritte ad un partito che fino alla fine della guerra fredda ha mantenuto rapporti con il kgb Sovietico.

Se si vuole Universalizzare il messaggio, bisogna staccarsi dalla semplice differenziazione dei ruoli di quel periodo, estendendo i valori di Democrazia e Libertà a 360 gradi, condannando qualsiasi movimento totalitarista.
Il pericolo di un potere antidemocratico è sempre alle soglie, ma esso non è più rappresentato dal Partito Fascista (inesistente), né dai partiti neo fascisti o nostalgici, rappresentanti solo di forme di pensiero minoritarie e ormai del tutto isolate.

Il pericolo totalitarista è rappresentato da altre forme di potere, che possono abbracciare ogni colore e ogni ideale. Limitarsi ad esporre come "male assoluto" solo una piccola parte di tutte le facce dittatoriali che la storia ha raccontato è limitante.
Tutte le polemiche di questi giorni, sono da sempre volute da una parte politica che non ha mai smesso di politicizzare la Resistenza. E' vitale e comodo proporre ancora oggi scontri ideologici anacronistici.
Berlusconi, in modo intelligente e fubro, ha stoppato ogni discussione, iniziando un processo che tenderà a trasformare la festa del 25 Aprile come un qualcosa bipartisan.. e ciò darà estremamente fastidio a certe correnti di sinistra più radicali.

Ma allora tenetevelo stretto il vostro 25 Aprile, giorno che ricorda solo un fatto storico importante, ma che oggi nel 2009 non riesce a rappresentare tutti i valori Occidentali di Democrazia e Libertà, che si fondano su uno stato Liberale e vanno contro qualsiasi forma di pensiero oscurantista e totalitarista, senza badare ad un colore politico, aggiungendovi, quindi, anche qualsiasi pericolo dittatoriale di sinistra.

Finché in Italia vi sarà strumentalizzazione il 25 Aprile non potrà mai essere la festa di tutti, ma in fin dei conti è proprio quello che certi personaggi vogliono.

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