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lunedì 27 aprile 2009

Basta con la stucchevole liturgia del 25 aprile

Altra lettera indirizzata a "Italians" di Beppe Severgnini, che coindivide la mia opinione :

È davvero stucchevole il mantra berlusconiano contro comunismo e comunisti, in agguato dappertutto. Addirittura nell'"Economist", già ribattezzato "E-comunist". Per fortuna, ad eccezione di poche insignificanti minoranze, i nostalgici di regimi sovietici e maostiti sono praticamente scomparsi. Pur con la reticenza a denunciare i Kim Jong II e gli Ugo Chavez, anche a sinistra è ormai è assodato che i pure cubani sono vittime di una dittatura. Si può per fortuna dire la stessa cosa del nazifascismo, ormai parte di un odiosissimo passato, malgrado qualche sparuta minoranza idiota, quando saluta, abbia ancora il problema del dottor Stranamore. Non capisco quindi, se non ha senso parlare di anticomunismo in assenza di comunismo (e non l'ha), che senso abbia parlare - ancora - di antifascismo in assenza di fascismo. Porto il nome di una persona morta in campo di concentramento e però non "sento", né capisco, la stucchevole liturgia del 25 aprile. Perché non celebrare - mi domando - anche la vittoriosa resistenza dei romani sui cartaginesi? Non avrebbe forse più senso che il 25 aprile diventasse la giornata della libertà contro TUTTE le forme di sopraffazione che degradano il nostro mondo? Darfur, Cuba, Nord Corea, Cecenia, o anche l'islamismo radicale, quello antidemocratico (si pensi solo alla Fiera del Libro di Torino) e spesso violento; casi da mettere sul tavolo - ahimé - non ne mancano, senza doverci annoiare con le "res gestas" dei sodali dell'ANPI o con la retorica della CGIL. Ora, pure discussioni torrenziali sulla liceità della partecipazione di Berlusconi, dove e a che titolo. Che noia! Per come è vissuto e messo in scena il 25 aprile oggi, fossi il primo ministro andrei ad Amsterdam. Dovessi infatti crogiolarmi nella nostalgia del passato, il 25 aprile è il compleanno di Johann Cruijff.

Roberto Savastano

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